Parma 28 - 29 ott 2025 #labotec

Innovazione in Emilia-Romagna tra accademia e industria: diagnostica one-health dall'ambiente alla medicina

29.Oct.2025 | 10:00 - 13:00
Area della Scienza 1 - Science Area 1

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SCI - Società Chimica Italiana

Viale Liegi 48c - 00198 Roma

+39068549691/8553968

Evento a cura di SCI - Società Chimica Italiana.

Fondata nel 1909, SCI - Società Chimica Italiana è un’associazione scientifica che annovera circa seimila iscritti uniti, oltre che dall’interesse per la scienza chimica, dalla volontà di contribuire alla crescita culturale ed economica della comunità nazionale, al miglioramento della qualità della vita dell’uomo e alla tutela dell’ambiente. Scopo dell'associazione e promuovere lo studio ed il progresso della Chimica e delle sue applicazioni.

La Societa Chimica Italiana partecipa a Labotec per offrire le competenze dei propri soci, favorendo lo scambio di competenze e saperi tra accademia, ricerca, industria e professioni. Le tecniche analitiche, i processi di laboratorio e i requisiti normativi che si evolvono per affrontare le novità nella chimica dei farmaci e la chimica ambientale trovano in Labotec lo spazio in cui la chimica e i chimici incontrano le sue applicazioni piu avanzate e la cultura scientifica si traduce in strumenti, pratiche e soluzioni per le sfide contemporanee.

 

Contenuti della sessione

La Società Chimica Italiana – sezione Emilia-Romagna – è lieta di presentare un workshop all’interfaccia tra ricerca e divulgazione scientifica, dedicato ai professionisti che operano nell’ambito dell’analisi strumentale. L’iniziativa vuole rafforzare il dialogo tra mondo del lavoro, accademia, industria e spin-off, offrendo uno spazio di confronto sulle esigenze reali del settore e favorendo la nascita di nuove sinergie. Al centro dell’incontro ci sarà l’innovazione, raccontata attraverso gli interventi di esperti di primo piano nelle scienze chimiche applicate ai settori diagnostico, farmaceutico, biotecnologico e ambientale.

Il primo intervento, dal titolo "La ricerca che crea valore: l'innovazione del Dipartimento di Chimica G. Ciamician; in sinergia con le imprese", sarà tenuto da Andrea Zattoni (UNIBO). Il Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Università di Bologna è un punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca chimica e il trasferimento tecnologico. Accanto all’eccellenza scientifica, il Dipartimento coltiva un dialogo costante con il mondo produttivo, promuovendo collaborazioni con aziende, enti e startup innovative. Dal 2019 sono stati attivati oltre 90 progetti di ricerca commissionata, con un budget di 3,8 milioni di euro, in settori chiave come agroalimentare, salute, energie rinnovabili, materiali avanzati e meccanica di precisione. A supporto della valorizzazione della ricerca, il Dipartimento vanta circa 80 brevetti attivi e ha contribuito alla nascita di sei spin-off universitari, capaci di trasformare i risultati scientifici in soluzioni concrete per la salute, l’ambiente e l’energia. Attraverso brevetti, spin-off, e progetti congiunti il Dipartimento traduce la ricerca di frontiera in innovazione e valore per la società, contribuendo a uno sviluppo sostenibile e a un legame sempre più stretto tra università, imprese e comunità. Un ruolo centrale è svolto dalla nuova sede nel plesso Navile, un polo scientifico d’avanguardia che ospita laboratori e infrastrutture tecnologiche di ultima generazione. Questo contesto ha favorito una crescita senza precedenti, potenziando la capacità di interazione con il mondo industriale e creando un ambiente ideale per l’innovazione e la formazione di nuove competenze. Tra le iniziative di terza missione spicca infatti il Navile Day, evento annuale che rafforza il legame tra ricerca, imprese e società. L’incontro prevede la presentazione di progetti ad alto contenuto tecnologico, brevetti e opportunità di collaborazione, coinvolgendo studenti, ricercatori e rappresentanti del mondo industriale in momenti di confronto e networking.

Il secondo intervento, dal titolo "I farmaci anticorpo coniugati (antibody drug conjugates, ADC) un’innovazione tecnologica nella terapia antitumorale", sarà tenuto da Barbara Valsasina (Nerviano Medical Sciences). I farmaci anticorpo coniugati (ADC) sono costituiti da tossine molto potenti, in grado di distruggere le cellule viventi, associate ad anticorpi monoclonali che riconoscono un particolare bersaglio presente sulla superficie delle cellule tumorali. Un ADC può essere paragonato ad un missile guidato capace di veicolare la tossina in modo specifico all’interno del tumore preservando così i tessuti sani ed evitando molti degli effetti collaterali che si riscontrano con i farmaci chemioterapici tradizionalmente utilizzati nella terapia oncologica. L’ introduzione di questi farmaci ad alto contenuto tecnologico ha recentemente permesso di migliorare notevolmente la sopravvivenza di pazienti affetti da tumori esprimenti specifici bersagli molecolari. Verranno discusse le recenti innovazioni nel campo e presentati i risultati che hanno portato all’approvazione di alcuni ADC per il trattamento di tumori solidi ed ematologici. Un particolare accento sarà posto sulle tecniche analitiche utilizzate per la caratterizzazione di questi prodotti. Gli ADC contengono macromolecole biologiche associate a piccole molecole chimiche, generando un’eterogeneità e una complessità particolarmente sfidanti dal punto di vista analitico che richiedono lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie dedicate per potere determinare quantitativamente i diversi elementi.

Il terzo intervento, dal titolo "Nanotecnologie sotto la lente: soluzioni su misura" sarà tenuto da Valentina Marassi (byFlow Srl & UniBO). L'azienda byFlow Srl è una realtà che abbiamo fondato presso il Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” dell’Università di Bologna e che da allora è diventata un punto di riferimento per piccole e grandi aziende e centri di ricerca che lavorano con sistemi complessi su scala nano e micro, i quali necessitano di tecnologie e metodi dedicati per la loro analisi e caratterizzazione. Operiamo in settori diversi, dai materiali innovativi ai farmaci biotecnologici, fino agli alimenti con proprietà nanotech “nascoste”, come il vino e il latte. La nostra missione è chiara: trasformare la ricerca scientifica in strumenti e servizi concreti per l’industria e la società. Al centro delle nostre soluzioni ci sono tecniche innovative di separazione analitica, capaci di caratterizzare e controllare la qualità di campioni complessi, senza modificarne le caratteristiche. In questo modo otteniamo informazioni preziose sulle proprietà e sul comportamento di nanoparticelle da vario tipo, dalle proteine e anticorpi, ai farmaci, ai materiali avanzati. byFlow Srl non si limita a fornire dati: accompagniamo i clienti nella comprensione dei loro prodotti e nello sviluppo di soluzioni pratiche. I nostri servizi includono studi di stabilità nel tempo e in diverse condizioni, analisi delle dimensioni e della forma delle nanoparticelle e della loro aggregazione, valutazioni di equivalenza tra prodotti – in particolare farmaci biotecnologici – e lo sviluppo di metodi e tecnologie analitiche originali progettati su misura. Grazie a competenze scientifiche consolidate e a una rete internazionale di collaborazioni, byFlow Srl è oggi un partner affidabile per piccole e grandi aziende, laboratori di ricerca e start-up. Con un approccio chiaro, innovativo e orientato ai risultati, aiutiamo a trasformare la conoscenza scientifica in vantaggio competitivo.

Il quarto intervento, dal titolo "Vedere l'obiettivo, colpire il bersaglio: coniugati peptidici come nuova frontiera nella cura della fibrosi polmonare", sarà tenuto da Kelly Bugatti (UNIPR). Immaginate di avere un farmaco molto potente, ma per arrivare al suo sito di azione deve attraversare l’intero organismo e, soprattutto, quando arriva è già troppo tardi, perché il danno è troppo elevato per poter risolvere la situazione. Questo è quello che accade per i farmaci approvati per la cura della fibrosi idiopatica polmonare (IPF): una malattia devastante, che causa la morte del paziente da 3-5 anni dalla diagnosi. Gli unici due farmaci in commercio rallentano il decorso della malattia, ma non la curano, e sono purtroppo affetti da anche gravi effetti collaterali. L’uso dei coniugati peptidici (Peptide-Drug Conjugates - PDC), molecole che uniscono un farmaco a un “peptide guida” capace di riconoscere in modo selettivo le zone colpite dalla fibrosi, rappresenta una tecnica innovativa ed emergente: questo targeting selettivo permette di concentrare l’azione terapeutica dove serve davvero, aumentando l’efficacia e riducendo l’impatto sul resto dell’organismo — e quindi gli effetti collaterali. Ma c’è di più. Lo stesso principio di riconoscimento mirato può essere sfruttato anche per una diagnosi precoce: al “peptide guida” può essere legata una sonda fluorescente che “illumina” le zone fibrotiche prima che il danno diventi irreversibile. In altre parole, si può vedere la malattia prima che si manifesti clinicamente, aprendo la strada a interventi tempestivi e personalizzati. Questa doppia strategia — di vedere il nemico e di colpire il bersaglio — rappresenta un passo concreto verso una medicina più intelligente, più sicura e più efficace per patologie oggi ancora prive di soluzioni risolutive.

Il quinto intervento avrà come titolo "Una nuova tecnologia per scoprire le microplastiche invisibili" e sarà tenuto da Enrico Rampazzo (Fluodetect & UniBO). Ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell’ambiente, contribuendo alla formazione di enormi accumuli, ma il problema non si limita ai rifiuti visibili: le microplastiche, frammenti inferiori a 5 millimetri, rappresentano una minaccia silenziosa e pervasiva. Presenti nell’acqua potabile, nel suolo, nell’aria e persino negli alimenti, queste particelle derivano da abbigliamento, cosmetici, vernici, pneumatici, e oggetti di uso quotidiano, e sono entrate ormai nella catena alimentare. La loro durabilità e capacità di trasportare altri contaminanti come PFAS, bisfenoli e batteri le rende potenzialmente dannose per la salute umana e per gli ecosistemi. Tuttavia, la loro rilevazione è ancora ostacolata da limiti tecnici e dalla mancanza di metodi standardizzati. Affrontare la determinazione delle microplastiche in varie matrici ed ambienti è un problema ormai riconosciuto come estremamente rilevante e urgente sia dalla comunità scientifica [1-3] che dall’Unione Europea che recentemente ha indicato la necessità di individuare metodi e protocolli ben definiti per la loro determinazione [4,5]. Lo spin-off FLUODETECT nasce per affrontare questa sfida, grazie ad una tecnologia innovativa basata sulla microscopia a fluorescenza, in grado di rilevare frammenti di microplastiche al di sotto della risoluzione delle tecniche tradizionali come IR e Raman. Questo approccio consente di individuare particelle anche sub-micrometriche, con maggiore sensibilità e rapidità, in acqua potabile, in campioni di acqua ambientale e in prospettiva anche nel suolo e in campioni biologici. Durante la presentazione illustreremo il funzionamento della tecnologia, i risultati ottenuti nei test comparativi e le sue applicazioni in ambito ambientale. Il nostro obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza e favorire collaborazioni per affrontare insieme la sfida delle microplastiche, con strumenti più precisi e accessibili.

[1] Thompson, R. C. et al. Twenty Years of Microplastic Pollution Research—What Have We Learned? Science, 2024, 386 (6720), eadl2746.
[2] Koelmans, A. A. et al. Risk Assessment of Microplastic Particles. Nat Rev Mater, 2022, 7 (2), 138–152.
[3] P. J. Landrigan et al., The Lancet Countdown on health and plastics. Lancet, DOI: 10.1016/S0140-6736(25)01447-3
[4] COMMISSION REGULATION (EU) 2023/2055 of 25 September 2023;
[5] COMMISSION DELEGATED DECISION (EU) 2024/1441 of 11 March 2024

Il sesto ed ultimo intervento avrà come titolo "Diagnostica portatile e versatile con l’elettrochemiluminescenza" e sarà tenuto da Nelsi Zaccheroni (Bionys & UniBO). Tanti sono i problemi ancora insoluti della medicina, quali la lotta ai tumori ed alle infezioni batteriche o virali, per i quali il miglioramento degli approcci diagnostici ormai è un requisito evidente, soprattutto dopo l’avvento della recente pandemia. Bionys s.r.l. sta sviluppando un set di sistemi innovativi sia per la diagnostica in vitro, sia per l’imaging in vivo, nonché sistemi avanzati nano- e bio-tecnologici per le foto- e sono-terapie, partendo da un portfolio brevettuale maturato principalmente all’interno delle Università di Bologna e Messina.  L’impresa sta sviluppando una piattaforma tecnologica veloce, economica e portatile (di tipo Point-of-care testing, POCT) per rilevare agenti infettivi – virus, batteri e parassiti – sia a livello cellulare che molecolare con elevata sensibilità e accuratezza. Tale piattaforma tecnologica potrà essere implementata per analiti di interesse clinico ed in particolare biomarker per la rilevazione precoce dei tumori, delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Infine, si sta studiando l’applicazione di foto- e sono-terapie per l’eradicazione di tumori. Tali tecniche caratterizzate dalla capacità di colpire con grande selettività solamente le cellule tumorali e per l’eradicazione di biofilm batterici, caratterizzati da un’altissima resistenza agli antibiotici, con applicazioni sia in dermatologia che in ortopedia. L’impatto sociale di questi nuovi strumenti e metodi, così come quello economico, è enorme e riflette quanto il mercato di riferimento dei POCT – e le problematiche sociali che risolve – sia vasto, anticiclico ed in continua espansione.

 

Evento in lingua italiana

 

Relatori Interventi
Modera: Direttivo SCI-ER
Andrea Zattoni (UniBO) La ricerca che crea valore: l'innovazione del Dipartimento di Chimica "G. Ciamician" in sinergia con le imprese
Barbara Valsasina (Nerviano Medical Sciences) I farmaci anticorpo coniugati (antibody drug conjugates, ADC) un’innovazione tecnologica nella terapia antitumorale
Valentina Marassi (byFlow Srl & UniBO) Nanotecnologie sotto la lente: soluzioni su misura
Kelly Bugatti (UNIPR) Vedere l’obiettivo, colpire il bersaglio: coniugati peptidici come nuova frontiera nella cura della fibrosi polmonare
Enrico Rampazzo (Fluodetect & UniBO) Una nuova tecnologia per scoprire le microplastiche invisibili
Nelsi Zaccheroni (Bionys & UniBO)  Diagnostica portatile e versatile con l’elettrochemiluminescenza
Domande e discussione col pubblico intervenuto

 

 

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